lunedì 7 maggio 2007

IKEA PORSEA

Londra è passata... e la mia voglia di parlarne pure!
Sono stato lontano dal blog, ma prometto di non farlo più!!!!

E ora....
parliamo un po' del posto in cui lavoro....

Un’azienda deve sapere se lavora bene, giusto? Giusto. Abbisogna quindi di qualcuno che le dica se lo fa, come lo fa e in cosa dovrebbe migliorare, giusto? Sempre giusto! Dunque IKEA, come tutte le aziende, sente questa necessità e cerca un modo per ottenere un’immagine aziendale di sé. Il problema è che cerca l’immagine di sé che più le piace. Mi spiego meglio. Periodicamente (mi pare ogni anno o due) IKEA si affida ad una ditta esterna che le dice, tramite un “Commercial Review” cosa va’, cosa non funziona e in cosa bisogna migliorare. Primo inghippo. L’azienda che controlla viene direttamente pagata da IKEA, e i punti di questa verifica vengono concordati insieme! Domanda: Se uno vi pagasse un botto di soldi per sentirsi dire se è bravo o meno, voi cosa gli direste? Tirate da soli le conclusioni. Secondo Inghippo. Se in questo momento qualcuno vi controllasse senza preavviso la camera, in che condizioni la troverebbe? Se invece sapeste, che dico con giorni, con mesi di anticipo, che alla tal data e tal ora qualcuno controllerà la vostra stanza… beh, chiaro che, nella seconda ipotesi, dal controllo scaturirà un giudizio maggiormente positivo! IKEA concorda non solo le modalità, ma perfino le tempistiche del controllo.

Tutti sappiamo gli stress che derivano da un esame, una verifica o un impegno con una data di scadenza, e tutti siamo consci dei sacrifici che ne conseguono! Stessa storia per l’amatissimo “Commercial Review”! Dato che IKEA Padova (attenzione attenzione!!), nonostante i guadagni milionari di cui si fregia, è un’azienda che lavora male… molto male, obbliga i suoi dipendenti a straordinari i quali non sono obbligatori, ma CALDAMENTE consigliati ( e purtroppo tutti sappiamo che vuol dire nel mondo del lavoro…). E così ci si trova a vedere venditori costretti a raddoppiare i turni di lavoro, spremendo in special modo i dipendenti part-time, che magari studiano e/o si arrabattano con altri lavori per arrivare a fine mese, ma in special modo quelli a con contratto a tempo determinato, che sono obbligati ad assecondare i voleri dei padroni!. La domanda che mi sorge spontanea, alla luce di tutto ciò, è questa: Possibile che la promozione ad un controllo, per quanto farlocco esso risulti, necessita di turni massacranti, mobilitazione straordinaria del lavoro, e situazioni che nella quotidianità dell’azienda non sono pensabili??? Evidentemente c’è del marcio Watson!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

la soluzione?
PARTITO COMUNISTA INDIPENDENTISTA PADANO

..basta con le cazzate!

Ripe ha detto...

L'idea è stata migliorata da mio cugino:
Date il benvenuto all' URSSV!
Unione
Repubbliche
Socialiste
Serenissima
Venezia

Anonimo ha detto...

e lo slogan ? è accattivante?

Ripe ha detto...

Penso che "basta con le cazzate!" sarà uno slogan duro a morire!

Anonimo ha detto...

Il 50% di quello che dici sono cazzate